Una vera e propria cavalcata a dorso della Cresta di Piancaformia. Questa lunga e spettacolare traversata alpinistica invernale, conduce in vetta alla Grigna Settentrionale partendo dalla località di Cainallo. Bocchette, rocce, canali, forre, gracchi e camosci, formano l’aspro e selvaggio ambiente del Parco del Grigne. Riccardo Cassin diceva: si dice semplicemente “andare in Grigna” ma la Grigna non è una cima, la Grigna è un mondo.
Partenza: Cainallo
Arrivo: Grigna Settentrionale / Cainallo
Dislivello in salita: + 1200
Dislivello in discesa: – 1180
Lunghezza: 12 km
Difficoltà: F/PD (https://it.wikipedia.org/wiki/Grado_di_difficolt%C3%A0)
Durata: 6h/7h
Fonti d’acqua: nessuna (in inverno le fonti d’acqua sono ghiacciate). Possibilità di acquistare cibo e bevande al Rifugio Brioschi se aperto.
Mesi consigliati: Dic, Gen, Feb, Mar
Bar/Ristornati lungo il percorso:
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Bar La Sosta, Via Adamello 13, Esino Lario
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Rifugio Brioschi, Grigna Settentrionale
Dove dormire nei dintorni:
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Albergo Ristorante Rosa delle Alpi: http://www.rosadellealpi.it/index.php
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Rifugio Brioschi: http://www.rifugiobrioschi.com/
Descrizione dettagliata dell’escursione
Partenza: Cainallo. Altitudine: 1300 mt
Giunti al “Rifugio Cainallo” acquistate il ticket per il parcheggio, costo 4 euro con validità tutto il giorno.
Avanzate con l’auto fino al parcheggio più alto, dove termina la strada asfaltata.
Dando le spalle al parcheggio andate verso l’inizio del bosco, dove trovate i segnavia per “Rifugio Brioschi”.
Seguite l’evidente sentiero nella splendida faggeta, con scorci panoramici sulle massicciate rocciose de “Il Pizzo”.
Giunti al bivio, salite a destra verso la “Bocchetta di Prada”.
Punto intermedio: dislivello + 320, tempo 30 min
Una volta raggiunta la bocchetta, proseguite sul sentiero a sinistra in salita seguendo le indicazioni per “Cresta Piancaformia”.
Giunti alla “Bocchetta di Piancaformia”, seguite a sinistra il segnavia per “Cresta di Piancaformia”.
Iniziate a seguire la lunga cresta che inizia nel bosco.
Al termine del bosco, seguite l’evidente profilo roccioso della cresta, alternando passaggi su neve e su roccia, in funzione dell’innevamento stagionale.
Raggiungete la “Cima di Piancaformia”.
Punto intermedio: dislivello + 500, tempo 1h30 min
Scendete fino alla “Bocchetta del Guzzi”. Dopo alcuni metri sulla sinistra avete la possibilità di abbandonare la cresta per congiungervi con la “Via della Ganda”, la via di salita più semplice per il Rifugio Brioschi.
Dalla bocchetta proseguite in salita fino ad arrivare ad un grosso buco, una forra, attrezzata per l’ingresso in grotta speleologico.
Proseguite per un altro tratto fino al termine della cresta da dove scendete a sinistra nella valle, dove si trova l’evidente traccia della “Via della Ganda”.
Seguite la via in salita fino al ripido scivolo che, superato con le dovute precauzioni in funzione del tipo di innevamento, vi porta al “Rifugio Brioschi”.
Punto intermedio: dislivello + 350, tempo 1h30 min
Dal Rifugio scendete per il ripido scivolo da cui siete arrivati e seguite la traccia della “Via della Ganda”, attraversando la valle ricca di doline carsiche. Rimanete sulla traccia solitamente ben evidente, per evitare cadute nelle numerose doline.
Raggiungete il “Rifugio Bogani”.
Punto intermedio: dislivello – 600, tempo 1h30 min
Dal “Rifugio Bogani” andate a sinistra sul sentiero nel bosco di larici seguendo il segnavia “Cainallo”.
Raggiunta l’“Alpe di Moncodeno”, andate a sinistra seguendo l’evidente sentiero e il segnavia “Cainallo”.
Seguite l’evidente sentiero nella splendida faggeta fino al punto della vostra partenza.
Arrivo: Cainallo, dislivello – 520, tempo 1h30 min
Approfondimento: Il Rifugio Brioschi
Il rifugio, di proprietà del CAI di Milano, fu inaugurato il 10 ottobre 1895 con il nome di Capanna Grigna Vetta su progetto dell’ingegner Giannino Ferrini. Fu, sul versante italiano delle Alpi, la seconda capanna aperta in vetta dopo la Capanna-osservatorio Regina Margherita iniziata nel 1890 dal Club Alpino Italiano di Torino sulla punta Gnifetti del Monte Rosa a quota 4 550 m. Nel 1926, a seguito di un ampliamento finanziato in gran parte da Luigi Brioschi, cambiò nome in rifugio Luigi Brioschi. Nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, venne incendiato e distrutto e ricostruito nel 1948. Da allora i gestori del rifugio furono